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Ricco e saggio babilonese, Zadig è convinto di essere molto buono, molto bello, molto bravo, e ne deduce che tutto questo dovrebbe garantirgli ampiamente la felicità. Ma l'amore gli riserva delusioni, lo studio della natura gli procura guai con la giustizia, la stima dei suoi contemporanei si rivela effimera e capricciosa. La virtù, dunque, non basta. Chi non guarda le stelle finisce per restare a terra. Ma chi va troppo in alto sarà ancora capace di vedere le miserie umane? Si può lottare contro un destino avverso? Un eremita svelerà a Zadig il segreto di una provvisoria felicità: sottomettersi ai disegni della Provvidenza.